Oggi è la Giornata Mondiale di lotta all’AIDS. Il fatto che se ne parli poco dà l’idea di come questa malattia terribile stia venendo attualmente sottovalutata. Questo atteggiamento è il vero pericolo a cui stiamo andando incontro, come avevo già scritto nell’articolo sulla necessità o meno di educazione sessuale nelle scuole.
Il fatto che l’incidenza dei contagi resti stabile da anni in Europa non è un fattore positivo. Sappiamo infatti che il virus HIV, agente causale della Sindrome da Immuno Deficienza Acquisita o AIDS, si trasmette soprattutto per via sessuale o tramite contaminazione diretta con sangue infetto. Per quanto riguarda le vie di contagio tramite sangue, è stato fatto molto. I controlli sugli emoderivati per trasfusioni si sono fatti stringenti, le regole sul controllo della sterilità per materiale chirurgico o medico sono accurate e dettagliate, e anche coloro che praticano tatuaggi o piercing hanno sviluppato una maggior attenzione alle norme igieniche. Anche sul contagio per via verticale, ossia da madre a figlio, si è instaurato un protocollo che permette grazie a terapia retrovirale, cesareo e allattamento non con latte materno di ridurre il rischio di infezione all’1%. La prevenzione della trasmissione per via sessuale, però, non può essere normata: è in mano al singolo. Per poter prevenire il contagio bisognerebbe sapere come avviene. Il seguente riassunto non vuole essere un trattato sul virus HIV, ma un riferimento per sapere cosa espone veramente a rischio e cosa sia invece da considerare una leggenda metropolitana.test ELISA e fino ad un mese con il Combo Test, ed è il motivo per cui si viene sospesi per 3 mesi dalle donazioni di sangue se ci si è esposti a rapporti a rischio. Ma quali sono i comportamenti da evitare?
Il virus è stato isolato solo in sangue, liquido seminale, secreto vaginale e latte materno, pertanto sono questi i fluidi corporei il cui contatto espone a contagio. Lacrime, saliva, sudore, urine e feci non sono pericolose in alcun modo. Si può bere dal bicchiere di un sieropositivo, dormire con lui, abbracciarlo quando piange o è sudato e anche baciarlo senza correre alcun rischio. Si possono usare i bagni, i mezzi pubblici, le piscine in cui è stata una persona sieropositiva in tutta tranquillità. Bisogna anche ricordare che non basta un virus per sviluppare l’infezione: è necessario venire a Centro operativo AIDS dell’Istituto superiore di sanità (Iss) è che le diagnosi sono sempre più tardive. Non solo quindi sono tornati comportamenti a rischio, ma si sottovaluta la possibilità di infezione. Prima si pone diagnosi prima si può iniziare una cura che, sebbene non riesca ad eradicare del tutto l’HIV prolunga di molto il periodo asintomatico, rimandando la fase di AIDS conclamata. Inoltre i soggetti vicini al contagio sono quelli con la più alta carica virale, insieme a chi ha già l’AIDS. Pertanto essere portatori del virus senza saperlo è un comportamento socialmente molto pericoloso ed irresponsabile, che espone a rischio altre persone inconsapevoli. Fare il test se si ha un sospetto è quindi non solo una buona norma preventiva, ma anche un segno di rispetto verso gli altri.
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