Il bonèt (bunet – bounet) senza glutine. cose buone dal Progetto Celiachia

Si dice che sia dolce e… SENZA GLUTINE. COSE BUONE DAL PROGETTO CELIACHIA e MONDO CELIACO

Questo fine settimana ho un pranzo di lavoro e ho invitato tutti a casa mia. Tra i commensali ci sarà un celiaco. Panico e paura iniziale. Ma poi riflettendo ho detto: “perché no? Non può crearmi problemi, basta che mi immedesimo in lui”.
La conoscenza fa la differenza (cit.): l’immaginazione – aggiungo io – porta all’immedesimazione e a… conoscere!
Anche se non centra niente, ma si sa, la testa a volte fa dei collegamenti irrazionali e prima o poi cercherò di capirli (adesso fa troppo caldo).
Mi è balenato in mente un ricordo lontano della mia bisnonna Pierina.
Che profumo quando da bambini io e i miei cuginetti entravamo nella sua cucina!
E quel ricordo, quel budino a tre colori che ci faceva sognare la domenica pomeriggio.
Era il bonèt della bisnonna Pierina!
Sorvolando questi bei ricordi, passiamo al nostro presente.
A differenza di allora il bonèt (o bounet e bunet nelle varie grafie) non si fa più sulla stufa a legna, con la brace sul coperchio per avere una cottura omogenea.
Adesso si fa a bagno maria in forno a 120°c o sul gas sempre a bagno maria.
La forma deve ricordare una sorta di strano copricapo molto di moda nel 1700 d.C., circolare e con una colma nel mezzo e deve avere i classici strati di deposito degli ingredienti. Amaretto, uovo e latte, cacao e latte. Più o meno.
In giro se ne trovano mille versioni, è difficile trovare un bonèt che racchiuda tutte le classiche caratteristiche.
Non starò qui a scrivere la ricetta del bonèt della nonna bis, ma ne scriverò una versione da me provata e testata, adatta per celiaci, in modo che sabato tutti possano mangiare il dolce senza rinunce. Naturalmente a loro non dirò nulla della mia variante. Dopotutto il gusto non cambia molto. Solo gli ingredienti vengono lavorati in maniera diversa e in questo caso non è conoscenza ma sono pregiudizi che modificano la percezione effettiva dei gusti. L’idea del “senza” conferisce un disvalore alla mente e non al sapore… e, quindi, per una volta la non conoscenza combatte la diffidenza! 

INGREDIENTI:
1lt di latte intero
10 uova (separare tuorlo da albume)
1 stecca di vaniglia tagliata a metà o la scorza grattugiata di un limone (mia nonna bis non aveva i soldi per permettersi la bacca di vaniglia, perciò usava la buccia del limone che altrimenti avrebbe buttato via e pure io preferisco la buccia)
80 gr di farina di mandorle dolci (mi raccomando: non contaminata da glutine “esterno”! nell’etichettatura va ricercata l’indicazione sugli allergeni contenuti)
40 gr di cacao amaro in polvere (mi raccomando: non contaminata da glutine “esterno”! nell’etichettatura va ricercata l’indicazione sugli allergeni contenuti)
10 cucchiai di zucchero + 4 cucchiai (per il caramello)

PREPARAZIONE:
ATTENZIONE!
1. Ripulite (ripulite di nuovo!) bene il piano di lavoro e ambiente vicino se… avete trattato o maneggiato in precedenza prodotti come farina di grano (o altri cereali o prodotti che abbiano glutine) non deglutinata, pane grissini pasta e affini.Nel dubbio, fatelo, ma io lo faccio ogni volta perché celiaci o meno la polvere si forma in un istante… e non si vede ma si mangia!
2. Lavarsi con estrema accuratezza le mani… d’altra parte andrebbe fatto sempre, celiachia o meno!

Far sobbollire il latte (mi raccomando non deve bollire altrimenti la panna se ne va via!) con la scorza grattugiata di un limone.
Montare a neve i bianchi d’uovo, con un pizzico di sale per darne la stabilità e montare ben spumosi i tuorli con i 10 cucchiai di zucchero.
Preriscaldare il forno a 120 gr e inserire una teglia o una pentola con dell’acqua (per il bagno maria). Oppure mettere una pentola larga piena di acqua sul fuoco.
Il contenitore del bonèt sia in un caso che nell’altro deve essere immerso nell’acqua almeno per metà e l’acqua non deve mai bollire altrimenti si formano i classici buchi che si possono notare in molti dolci al cucchiaio.
Versare il latte nel composto di uova e zucchero e aggiungere la farina di mandorle e il cacao, mescolare il tutto molto bene.
Appena si è raffreddato (non mettetelo nel frigo caldo che rovinate tutto l’impasto! Oltre al frigo) unite mescolando delicatamente dal basso verso l’alto il bianco d’uovo montato a neve.
In un pentolino versate i restanti 4 cucchiai di zucchero con 7 cucchiai di acqua (aumentate anche le dosi se vi piace più caramello). Portate ad ebollizione fino a quando lo zucchero non diventa marroncino e cremoso. Versatelo poi nel vostro stampo foderandolo.
Versate il composto nello stampo passato di caramello, che dovrà risultare di
un’altezza di almeno 8 cm per permettere il deposito dei vari strati.
Inserite lo stampo nell’acqua e coprite con un coperchio.
Lasciate a bagno maria per almeno un’ora o perlomeno fino a quando, inserendo uno stuzzicadenti l’impasto farà una leggera resistenza.

Ecco il risultato della ricetta del bounet senza glutine!
Ecco il risultato della ricetta del bonet senza glutine!

Bene, adesso non resta che gustarsi questo dolce ratatouilloso!

Buon rataappettito anche ai nostri amici celiaci! 

Ratatouille

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