MUSLI: un piccolo eccellente museo per una grande storia

Nel periodo natalizio grande è stato l’afflusso ai musei italiani e torinesi, tutti grandi musei ( come da pubblicazione dall’Ufficio Stampa MiBACT del 7 gennaio 2017):

1 Colosseo e Foro Romano ROMA
2 Scavi di Pompei NAPOLI
3 Galleria degli Uffizi FIRENZE
4 Galleria dell’Accademia di Firenze FIRENZE
5 Castel Sant’Angelo ROMA
6 Venaria Reale TORINO
7 Museo Egizio di Torino TORINO
8 Circuito Museale Boboli e Argenti di Firenze FIRENZE
9 Reggia di Caserta CASERTA
10 Galleria Borghese ROMA

 

Non appaiono, però, in questa lista alcuni piccoli ma strepitosi musei che si collocano sul territorio e ne specificano la tradizione e cultura. Uno di questi è il Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia a Torino.

 

Tale museo si propone come principale emanazione della Fondazione Tancredi di Barolo, nata nel 2002; essa si ricollega alle iniziative di carattere pedagogico promosse nella prima metà dell’Ottocento dai marchesi di Barolo ed è stata resa possibile dalla disponibilità del cospicuo fondo di 8500 opere, giochi, illustrazioni originali e materiale didattico su cui si basa il museo.

Si colloca in una nicchia che è specifica della storia di Torino, ma ha un respiro più ampio, trattando sia la nascita e la storia della scuola che la letteratura per l’infanzia, come è stata creata dai marchesi di Barolo.

Il museo si sviluppa su due percorsi

A – Il Percorso Libro:  alla scoperta della letteratura per l’infanzia, tra libri pop up ed  edizioni storiche

La mostra intende contribuire a far conoscere l’opera di Guido Gozzano e a valorizzarne le fiabe considerate le “fiabe nuove” comparse in Italia tra il 1900 e il 1916: “La danza degli gnomi”, “La fiaccola dei desideri”, “La leggenda dei sei compagni”, “La lepre d’argento”, “Nevina e Fiordaprile”, “Nonsò”, “Piumadoro e Piombofino”, “Re Porcaro”, “Il reuccio Gamberino”, e  “I tre talismani”. E a questo si aggiungono le rivisitazioni che 16 giovani illustratori contemporanei hanno fatto di una delle favole di Gozzano, realizzando una tavola liberamente scelta secondo il proprio stile e la propria sensibilità.

 

Completa questa parte del museo una sala in cui viene messo in relazione il libro con altri media: radio, tv, cinema e dischi: vetrine espositive con manifesti cinematografici, con copertine di dischi con i giradischi usati nel 1900. E per finire, scendendo nella “cantina” di Palazzo Barolo si possono ammirare un ciclostile e un tirabozze manuale, tutti appartenuti alla Tipografia Botta, che collaborava con Palazzo Barolo.

 

B – Il Percorso Scuola: in classe a scuola… di fine Ottocento e inizio Novecento

“Il visitatore, tra aule, giochi, libri e materiali didattici vari, si trasforma in studente del passato e diventa protagonista assoluto della visita”.
La visita si svolge all’interno dei locali di Palazzo Barolo, dove, grazie allo spirito filantropico dei marchesi vennero create le prime scuole per i poveri: scuole che erano gratuite e dove veniva anche dato un pasto caldo. Il concetto è chiaramente quello che possiamo trovare enucleato anche nel libro “Cuore” di Edmondo De Amicis: alunni divisi tra maschi e femmine ed educazione improntata in buona parte allo sbocco nel lavoro.

 

 

 

Un’esperienza unica inizia entrando in questo piccolo museo: ci si trova di fronte a libri del 1800 che però ancora sono usati oggigiorno, seppur in versione moderna, dai bimbi: libri animati, libri pop up, fiabe antiche che vengono riproposte in tema moderno da artisti odierni. Si possono vedere da vicino un ciclostile, un tirabozze manuale: elementi ancora in funzione fino al 1920.

Si viene catapultati in un mondo antico, seppur moderno, si viene riportati ai tempi dell’asilo e della scuola elementare di fine Ottocento, senza però sentirsi estranei. Ci si siede nei banchi come facevano i bambini dell’epoca, al freddo, ci si immagina al loro posto a imparare a memoria i nomi in italiano degli attrezzi da lavoro così come era la scuola dell’epoca e si finisce a paragonarla alla scuola vissuta da ognuno.

Sembra di entrare in un mondo incantato, un mondo percepibile con tutta la pienezza dei suoi elementi, “magicamente” quanto filologicamente ben rappresentati , sia quando positivi sia nelle loro accezioni negative. La visita ne restituisce un pieno di emozioni, permettendo di rivivere e respirare una fase della vita, seppure non di quell’epoca, comune a tutti noi e che rimane e rimarrà sempre – per quasi tutti noi fortunati – come un momento legato al fantastico e al favoloso.

Riferimenti

Fondazione Tancredi di Barolo Palazzo Barolo, Piazza Savoia 6 – 10122 Torino. Tel.: 011 197.84.944;
e-mail: info@fondazionetancredidibarolo.it
MUSLI – Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c – 10122 Torino.
Tel.: 011 197.84.944;
e-mail: didattica@fondazionetancredidibarolo.com

 

 

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