Bufale, internet e i social media. L’ignoranza masochista e i suoi apostoli un po’ martiri e un bel po’ vanitosi

Bufale… in rete 🙂

L’ignoranza è l’olio masochista degli ingranaggi della macchina del fango per gli stolti dal dito facile e cervello pigro ed è la moneta fertile e sonante del sadico ingannatore.

 

(Marchese di Isili, Nobillimo di Stirpe e d’Animo)

 

Nella Mia somma bontà, Vi rimando alla lettura di questo prezioso  elenco di articoli dedicati…

 

L’analisi e la sua mitologia

http://www.lastampa.it/2017/01/21/tecnologia/news/facebook-le-bufale-e-la-pubblicit-9UvE20770r4c4OqFUJvQAI/pagina.html

Articolo de La Stampa del 21 gennaio 2017 a firma ANDREA NEPORI – estratto del medesimo

[…] Non è colpa dei social network, in altre parole, se il livello dell’analfabetismo funzionale nel nostro paese è uno dei più alti al mondo (assieme alla Spagna). «Il problema nasce nelle scuole, dove non si riesce davvero ad insegnare una vera cultura della critica», conclude Puente. «Spesso perché i docenti non sono correttamente formati per l’insegnamento delle nuove tecnologie».

 

I siti di bufale sfruttano questa situazione per generare clic facili e guadagnare con la pubblicità. Strutture più complesse e politicizzate, come quelle di cui abbiamo scritto qui o delle quali raccontava una densa inchiesta di BuzzFeed, trovano invece terreno fertile per la propria agenda populista, per generare instabilità e malcontento, e per amplificare con estrema efficacia i propri sforzi propagandistici. È il caso della destra ultra-nazionalista tedesca di Alternative für Deutschland (AfD), i cui vertici hanno annunciato di voler fare di tutto per sfruttare il potere dei social in vista delle elezioni federali del prossimo autunno. Il governo di Berlino esercita ormai da mesi forti pressioni sui vertici del social network per limitare la diffusione delle fake news e della iper-propaganda. Non è un caso che sia proprio la Germania il paese da cui è parte la sperimentazione di Facebook per limitare il fenomeno senza ricorrere a soluzioni censorie. Una soluzione che, se funzionasse, potrebbe essere esportata anche altrove. E forse mettere fine, con buona pace di Todaro e dei suoi concorrenti, al mercato delle bufale.

 

Ricordiamo che segnalare notizie false su Facebook è già possibile. In un precedente articolo avevamo spiegato come fare. Nel caso di annunci Adsense è possibile segnalare una violazione a Google direttamente da questa pagina di supporto.

 

Primo e non certo ultimo, il riferimento del sito anti-bufale più gradito a Me Marchese nonché, appunto, vero e proprio sito di riferimento:
http://www.bufale.net/home/

Riflessioni di vero Libertino, ossia di Me medesimo, cogitante sul suo armonico trivio di afflati, secondo i rispettivi domini che governano, Fede a parte, l’uomo nel suo concreto di vita terrena
Il pensiero politicamente scorretto dell’unico dei blogger di Said in Italy con… licenza di irriverenza!
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