Città d’Italia – Venezia parte 3 (Venezia romantica Романтическая Венеция)

Proseguiamo il nostro viaggio a Venezia percorrendola alla ricerca di scorci romantici e suggestivi. L’abbiamo percorsa di sera (Venezia di serahttps://www.saidinitaly.it/citta-ditalia-venezia-parte-1-di-sera/ e di notte (Venezia di nottehttps://www.saidinitaly.it/citta-ditalia-venezia-parte-2-di-notte/). Ora la visitiamo tra immagini – speriamo – evocative e parole di

Il pizzo verticale delle facciate veneziane è il più bel disegno che il tempo-alias-acqua abbia lasciato sulla terraferma, in qualsiasi parte del globo. […] È come se lo spazio, consapevole – qui più che in qualsiasi altro luogo – della propria inferiorità rispetto al tempo, gli rispondesse con l’unica proprietà che il tempo non possiede: con la bellezza. Ed ecco perché l’acqua prende questa risposta, la torce, la ritorce, la percuote, la sbriciola, ma alla fine la porta pressoché intatta verso il largo, nell’Adriatico. (Iosif Aleksandrovič Brodskij)

Si è sempre dato per scontato che Venezia è la città ideale per una luna di miele, ma è un grave errore. Vivere a Venezia, o semplicemente visitarla, significa innamorarsene e nel cuore non resta più posto per altro. (Peggy Guggenheim)

– Ne resta una di cui non parli mai?

Marco Polo chinò il capo.

– Venezia, – disse il Khan.

Marco sorrise.

– E di che altro credevi che ti parlassi?

L’imperatore non batté ciglio.

– Eppure non ti ho sentito mai fare il suo nome.

E Polo: – Ogni volta che descrivo una città dico qualcosa di Venezia.

– Quando ti chiedo d’altre città, voglio sentirti dire di quelle. E di Venezia, quando ti chiedo di Venezia.

– Per distinguere le qualità delle altre, devo partire da una prima città che resta implicita. Per me è Venezia.

– Dovresti allora cominciare ogni racconto dei tuoi viaggi dalla partenza, descrivendo Venezia così com’è, tutta quanta, senza omettere nulla di ciò che ricordi di lei.

L’acqua del lago era appena increspata; il riflesso di rame dell’antica reggia dei Sung si frantumava in riverberi scintillanti come foglie che galleggiano.

– Le immagini della memoria, una volta fissate con le parole, si cancellano, – disse Polo. – Forse Venezia ho paura di perderla tutta in una volta, se ne parlo. O forse, parlando d’altre città, l’ho già perduta a poco a poco.
Italo Calvino, Le città invisibili, cap VI.

 

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