Buon compleanno Wall Street Journal!

Buon compleanno Wall Street Journal! Per gli “amici” WSJ!

Cari amici ecco che anch’io esordisco a postare nel vostro, anzi nostro blog! Con voi! Sono proprio contento!
E da uomo vecchietto, leva del 1935, vorrei battezzare il mio debutto con un qualcosa di ancora più antico e vecchio di me e come me, facciamo scongiuri, ancora vivo e pimpante: il Wall Street Journal!
Oggi,infatti, 8 luglio è una data storica per il famoso quotidiano di informazione economica ma ormai omnicomprensivo come tematiche: è il suo compleanno, ben 126 candeline.
Era, infatti, l’8 luglio 1889 Charles Henry Dow, Edward Davis Jones e Charles Milford Bergstresser, fondatori della Dow, Jones & Co.,  iniziarono le pubblicazioni del quotidiano.

Un breve excursus storico su Wall Street
Nella via che aveva visto a fine Settecento la presenza di un platano sotto il quale, proprio in fondo alla via, commercianti di un certo calibro, mercanti da ogni dove, affaristi, si riunivano per commerciare o per delineare strategie e pianificazioni o per quello che era anche un semplice chiacchierare del più e del meno nacque  il luogo simbolo per gli affari, luogo elettivo su cui si concentrò la vivacità di una cittadina dinamica, all’epoca non più ma ancora memore di esser stata frontiera (non a caso il nome Wall Street).
E così, nel 17 maggio 1792 24 agenti di cambio e mercanti (stockbrokers and merchants) diedero corpo e sostanza al loro ruolo di categoria dando vita alla propria associazione: con la sottoscrizione del Buttonwood Agreement[1] nasceva, sotto le fronde del platano/buttonwood il New York Stock Exchange. L’elenco dei nomi del 24 è una sorta di cerchio angelico o girone infernale, a seconda dei rapporti con la borsa. Ma concediamo loro la collocazione e memoria storica neutra. Ecco i nomi:

Leonard Bleecker Hugh Smith Benjamin Winthrop John Ferrers
Armstrong & Barnewall Samuel March Ephraim Hart Isaac M. Gomez
Bernard Hart Alexander Zuntz Gulian McEvers Augustine H. Lawrence
Andrew D. Barclay Sutton & Hardy G. N. Bleecker John Bush
Benjamin Seixas John Henry Peter Anspach Charles McEvers, Jr.
John A. Hardenbrook Samuel Beebe David Reedy Robinson & Hartshorne

 

Dal bollettino al giornale, dal giornale a oggi

Buttonwood diorama. NYSE. Museo della Città di New York  dalla collezione Gottscho-Schleisner (Biblioteca del Congresso)  Numero di riproduzione:  LC-G612-T-47539-A
Buttonwood diorama. NYSE. Museo della Città di New York
dalla collezione Gottscho-Schleisner (Biblioteca del Congresso)
Numero di riproduzione: LC-G612-T-47539-A

In quella via, in Wall Street, si inizia così a concentrare negli anni a seguire l’attività di scambio di beni che diventano sempre più “dematerializzati” in una città che diventa materialmente sempre più concreta e grande. Le merci ora possono distare parecchi chilometri dal luogo fisico Wall Street e il sistema di partecipazione azionaria ora agevola per gli investitori ingressi ed uscite molto più rapidi. I flussi, quindi, aumentano, anche la base della categoria degli investitori si allarga. Passano quasi novant’anni ed in risposta all’esigenza di avere un elenco, un supporto informativo che agevoli gli operatori a seguire le dinamiche di questo “nuovo” mercato ecco che la Dow, Jones & Co. nel 1883 inizia la pubblicazione del Customers’ Afternoon Letter.
In quel bollettino, l’anno successivo faranno la loro comparsa le Dow Jones Averages, delle medie sull’andamento di prezzi dei titoli azionari medie che poi avrebbero preso da lì a poco la consistenza di indice e il nome di Indice Dow Jones
L’ 8 luglio del 1889  il bollettino Customers’ Afternoon Letter diventa The Wall Street Journal.

Lasciamo spazio al “festeggiato” di raccontarsi da solo: seguiranno quindi le pagine disponibili sul sito WSJ e i cui link sono in nota e come collegamento nei vari titoli di paragrafo. Buona lettura!

The Beginning: 1882-1899[1]

1882: Dow, Jones & Co. is founded by Charles Henry Dow (left), Edward Davis Jones (right) and Charles Milford Bergstresser1883: Company begins publishing Customers’ Afternoon Letter1884: The Dow Jones Averages appears for the first time in the Customers’ Afternoon Letter

1889: Customers’ Afternoon Letter becomes The Wall Street Journal

1896: The Dow Jones Industrial Average begins daily publication

1899: Mr. Jones leaves

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 The Barron/Bancroft era: 1902-1933[2]

1902: Clarence W. Barron and his wife, Jessie Waldron, buy the company1920: Mr. Jones dies1921: Barron’s is launched, Mr. Barron is editor

1928: Mr. Barron dies, Hugh Bancroft succeeds him as company president

1929: The Journal’s Pacific Coast edition begins, eight days before the stock-market crash

1930: Company incorporates as Dow Jones & Co.

1933: Mr. Bancroft dies, Casey Hogate replaces him as president and CEO

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At left, Jane Bancroft at a social event in the 1920s. At right, from left, Ms. Bancroft with her stepfather, Clarence Barron and (far right) her husband, Hugh, around the same time.

 

The Kilgore Revolution: 1941-1967[3]

 

 

1941: Bernard ‘Barney’ Kilgore is named the Journal’s managing editor, at age 32. During his tenure, Mr. Kilgore created the modern front-page design and expanded the publication nationally.1945: Mr. Kilgore named president, CEO1947: The Journal wins its first Pulitzer Prize, for editorials by William Henry Grimes.

1948: The Journal launches Southwest edition

1953: The Journal ceases Saturday publication due to the NYSE’s end of Saturday trading

1951: The Journal launches Midwest edition

1962: The National Observer, a general-interest national newspaper begins weekly publication

1963: Dow Jones goes public

1966: William F. Kerby is named president, CEO; the Journal’s circulation passes one million

1967: Mr. Kilgore dies

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At left, Mr. Kilgore. Right, the newsroom of the Dow Jones news-ticker service in 1942

  

The Phillips Expansion: 1970-1988[4]

 1970: Company buys Ottaway newspapers1972: Mr. Kerby becomes chairman; Warren Phillips, president1973: Company buys initial 40% stake in the Far Eastern Economic Review, its first publishing venture in Asia

1975: Mr. Phillips is named CEO

1976: The Asian Wall Street Journal is launched

1977: The National Observer closes, having lost $16.2 million

1979: The Journal becomes largest paid-circulation U.S. paper

1981: Company takes a $9.4 million writedown on Book Digest; ceases publication the next year

1983: The Wall Street Journal Europe is launched

1984: Shareholders approve creation of a Class B common stock, allowing the Bancroft family to maintain control while selling stock.

1985: Company buys 32% stake in Telerate for $282.3 million

1986: Dow Jones sells its 18.9% stake in the South China Morning Post to Rupert Murdoch’s News Corp. for $57.2 million.

1988: Paper expands to three sections: “Marketplace” and “Money & Investing” debut; company stake in Telerate increases to 67%

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From left, William Kerby and Warren Phillips; the New York copy desk in the late 1960s.

Under Peter Kann: 1989-2007[5]

1989: Peter R. Kann (top middle) is named company president, publisher of the Journal; company’s share of Telerate rises to 92%1990: Company completes Telerate buy, at total cost of $1.6 billion1991: Mr. Kann becomes chairman and CEO, Paul E. Steiger is named managing editor; Dow Jones loses out to GE in a bid for a financial network, which later merged with CNBC

1995: “Money & Investing Update,” a precursor to WSJ.com, starts

1997: Company earmarks $650 million to enhance Telerate; Dow Jones and CNBC begin close collaboration

1998: Company sells Telerate for $510 million, following a $922.5 million after-tax charge the previous year

2001: 9/11 attacks (top left); company temporarily moves most publishing staff to New Jersey

2005: Company finalizes $528 million MarketWatch deal; the Journal relaunches Weekend Edition, redesigns overseas editions

2006: Richard Zannino appointed CEO; Dow Jones becomes full owner of Factiva

2007: A redesigned Journal in a smaller format is introduced; the paper wins two Pulitzers, bringing the total to 33; Marcus W. Brauchli succeeds Mr. Steiger as managing editor; Rupert Murdoch offers to buy Dow Jones for $60 a share

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Buon compleanno!!!

Primo numero de The Wall Street Journal
Primo numero de The Wall Street Journal

Quel che è ancora oggi il WSJ nel mondo di grandi e piccoli investitori è espresso bene dal ruolo ancora di riferimento quotidiano anche nel resto del mondo che non è così vicino a mercati e finanza. Di fatto, nel corso di boom bolle crolli e crisi, un po’ tutti hanno dovuto affrontare grandi e piccoli temi economici e hanno dovuto formarsi una conoscenza spesso in solitario e il WSJ, soprattutto la sua parte non cartacea ma internet, è diventato un punto fermo, in tutte le sue declinazioni nazionali e di area. Se prima era un giornale per una alite di investitori o per aspiranti, ora anche un vecchietto come me va a scartabellare sul sito, o ne cerca la traduzione presso link che ne ridondano i contenuti.
Nelle caldi notti in corso, tra temperature e febbre greca, oggi ho voluto rendere omaggio a un pluricentenario che ancora sa crescere. Non è un’apologia di un modello economico o di un sistema informativo particolare: lungi da me alcun avallo o apologia. Ma è un modo tra vecchi di ritrovarsi romanticamente in una notte di mezza estate e su un piano parallelo quasi, dove il grande dialoga col piccolo. Certo ci sono linee editoriali ben opposte e che condivido, ci sono altri quotidiani altrettanto di pregio e fonte attendibile, ma il romanticismo vince e l’età rende morbido anche un ex-giovane rivoluzionario come me. E quando riesci fare gli auguri al tuo vecchio nemico, per manifesto e impostazione dottrinale, è quasi una invocazione al poter essere ancora superstiti quando arriverò io a 126 candeline!

 

Buon compleanno a The Wall Street Journal!

 

On. De Naro 

On. De Naro

 

[1] http://online.wsj.com/public/resources/documents/info-DJTimeline0706.html

[2] http://online.wsj.com/public/resources/documents/info-DJTimeline0706.html

[3] http://online.wsj.com/public/resources/documents/info-DJTimeline0706.html

[4] http://online.wsj.com/public/resources/documents/info-DJTimeline0706.html

[5] http://online.wsj.com/public/resources/documents/info-DJTimeline0706.html

 

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