Saffo (VI sec. a. C.)- Ἔρος, il topos della passione amorosa

Ἔρος δ’ ἐτὶναξέ μοι φρέναϛ, ὠϛ ἄνεμοϛ κὰτ ὄρος δρύσιν ἐμπέτων.

Saffo

(Fram. 47 Voigt)

Eros mi ha scosso la mente come il vento che colpisce gli alberi dal monte

La passione è espressa da Saffo con una metafora naturale in cui i due unici verbi del frammento, ἐτὶναξέ e ἐμπέτων, sono usati rispettivamente con il significato di scuotere e colpire.
Eros (Ἔρος), personificato, rappresenta l’amore  passionale, quell’amore che entra dentro e sconvolge al punto tale da non lasciare niente come prima. La parola δρύσιν, con cui ho tradotto alberi, si può tradurre anche in modo più specifico con querce, ad indicare quanto il vento possa colpire e piegare anche gli alberi più forti e robusti.
Nel mondo antico l’amore, era visto sempre come furor, follia sconvolgente, irrazionale e destabilizzante. Molto comune è la metafora del cuore in tempesta diventato un topos della letteratura di tutti i tempi.

Per chi amasse altri articoli su Saffo, ecco i link di riferimento:
Saffo, Solitudine e sgomento

Saffo, Il fiore calpestato

“Sul ramo più alto”, la mela di Saffo

Solitudine e sgomento (Saffo)

Solitudine e sgomento (Saffo)

Saffo, Il fiore calpestato

 

“Sul ramo più alto”, la mela di Saffo

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Tiziana La Vitola
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