La storia delle parole: combriccola e briccone

Una combriccola è un gruppo di persone equivoche. La parola viene attestata per la prima volta a partire dal XV secolo e il suo etimo è incerto; forse è un composto di “con” e del dialettale “bricco“, ovvero “furfante” (così come già briccone).

Immagine del compositore Johann Strauss (figlio)
Scirve di lui la moglie di Strauss: “Per quanto concerne la nostra vita, essa è sempre la stessa, felice ed intima, basata sul sentimento e sul mutuo rispetto. Il mio Jean è il migliore, il più nobile uomo sulla terra. Il suo cuore è un tesoro. Ringrazio Dio ogni giorno di avermi dato questo briccone che mi ha reso la vita nuovamente desiderabile.”

Il briccone a sua volta è una “persona disonesta, priva di scrupoli, che abitualmente inganna o truffa il prossimo a proprio tornaconto“.  Il termine è attestato a partire dal XIII secolo, cosa che ne fa uno dei termini italiani ancora utilizzati più antichi; ultimamente la parola suona (a buon diritto) come antiquata, per cui spesso la si usa in senso ironico (al pari di “bricconcello”).

Deriva probabilmente da un soprannome longobardo “Bricco -onis” (del X secolo) connesso con “bricca“: propriamente significa “individuo rozzo, montanaro, probabilmente in agguato“.

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