La storia delle parole: petricore

Petricore è il nome dell’odore che si sente dopo la pioggia che interrompe un periodo secco.

Il termine è un composto neoclassico nato nel 1964 in inglese (petrichor) e formato da due termini greci: “petro”, ovvero “pietra, macigno” e “icore”, ovvero “essudato, linfa”.
In origine descriveva in modo più specifico l’odore di quel mix di acidi grassi, alcoli e idrocarburi rilasciati da molecole di origine vegetale o animale su superfici minerali o argillose che si ricombinano dopo il contatto con l’acqua.

Il composto organico che più di altri contribuisce al sentore del petricore è la geosmina: da geo, “terra”, e ὀσμή, “odore”.

 

Immagine di una finestra bagnata dalla pioggia e di un paesaggio che trasuda petricore...
Pioggia sui vetri. Petricore in arrivo…

Il processo funziona in questo modo: durante i periodi di siccità alcune piante trasudano il petricore, che viene assorbito dall’argilla presente nel terreno o nelle rocce, così da ritardare la germinazione dei semi (vista la condizione di siccità). In caso di pioggia le gocce espellono il petricore dalla superficie colpita  contribuiscono alla diffusione nell’aria di quel caratteristico odore.

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