Giuditta e Oloferne

Meraviglie d’Italia: duomo di Montagnana

Montagnana è un meraviglioso gioiello urbano: le sue eleganti vie, la sua aristocratica piazza, il suo duomo dedicato a Santa Maria Assunta, insieme ad altri edifici di valore ne fanno linfa e corpo, mentre la cinta muraria, pregevole e così imponente, forma l’abbraccio che ne raccoglie l’essenza.
Proprio nel duomo ho girato questo video, senza troppe pretese, non solo per “colpa” del cellulare ma proprio per il tremolio d’emozione che restituisce all’osservatore l’imponente struttura e la ricchezza d’opere: tra architettura, affreschi e sculture, il complesso del duomo non può che rapire l’attenzione e non farla concentrare su un gelido display.

Duomo di Montagnana: chiesa di Santa Maria Assunta

Architettonicamente, l’edificio è un non così frequente esempio di stile tardo gotico con arricchimenti d’epoca successiva, tipicamente rinascimentali, e si staglia poderoso nella piazza centrale di Montagnana con la sua pianta a croce latina e con un orientamento preciso sui quattro punti cardinali, asimmetrico rispetto all’asse principale della piazza.

Opera ambiziosa, frutto della volontà di una comunità fiorente e che rivendicava autonomia e ruolo di primo piano nel contesto territoriale, vide inizio del suo cantiere nel 1431, età con imperante lo stile gotico veneto, per essere poi completata nel 1502, quando ormai il gusto architettonico aveva volto verso lo stile rinascimentale.

Struttura

Primo architetto probabilmente fu Cristoforo da Bolzano (Vicentino), di cui non si hanno molte notizie e a cui si deve l’edificazione della navata centrale e copertura lignea.  Dopo la sua morte, la direzione dei lavori passa a Marco Zorzi da Ferrara. Per le lungaggini dei tempi di cantiere e anche di qualche difetto che stava già emergendo su un piano strutturale, nel 1489 la direzione dei lavori passa al ben più titolato Lorenzo da Bologna, architetto di mediazione stilistica tra arte gotica e rinascimentale. Lorenzo da Bologna fu, infatti, certamente assai attivo nell’Italia settentrionale tra il 1460 e il 1508, data questa in cui si perdono di lui le tracce, e fu particolarmente apprezzato a Padova proprio dal colto vescovo Pietro Barozzi, che fu probabilmente colui che convinse la comunità di Montagnana ad affidare a Lorenzo da Bologna il cantiere del duomo.

In particolare, per il duomo si occupò della ridefinizione della parte absidale e delle cappelle, con il ricorso per il catino delle medesime alla forma della conchiglia, figura ad alto contenuto simbolico, e nell’implementazione strutturale delle murature esterne, rinforzate con lesene, e completando l’intervento con una imponente volta a botte sulla navata centrale.

Pittori della fama di Giorgione (attribuzione dai più ritenuta corretta), Paolo Veronese e Giovanni Buonconsiglio detto il Marescalco ne impreziosiscono gli interni. Tra le opere, ecco la Trasfigurazione di Paolo Veronese, l’imponente tavola votiva raffigurante la battaglia di Lepanto sulla parete sinistra (nord), tre tavole cinquecentesche di Giovanni Buonconsiglio detto il Marescalco, due affreschi raffiguranti David e Golia Giuditta e Oloferne attribuiti a Giorgione, che decorano la controfacciata.

Sempre sulla controfacciata due ulteriori gioielli, a mio avviso, della seconda metà del Quattrocento impreziosiscono l’estetica del duomo dedicato a Santa Maria Assunta: nella parte superiore della parete una la Resurrezione di Cristo e, nella parte bassa della parte, una teoria di santi.

Un vero e proprio scrigno di bellezza forse… non così noto al grande pubblico.

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