Sottoterra… tutto è più buono!

Paese che visiti, tradizioni che trovi…

Mi sono ritrovato da amici per festeggiare i 70 anni di una Signora.
Dopo l’aperitivo e gli antipasti, vedo che tutti (eravamo solo in 36) si alzano da tavola e si dirigono in un angolo del giardino, li seguo anche io ovviamente e ci ritroviamo attorno a quello che, a prima vista, ritenevo fosse quasi una piccola tomba.

 

Viene rimossa la lastra superiore, una lastra di Luserna, qui ci sono parecchie cave che estraggono questo tipo di pietra in zona, e con un a zappa iniziano a scavare, togliendo della cenere e pezzi di carbone.
Ad un certo punto, con i guanti, rimuovono con attenzione gli ultimi pezzi di carbone ed estraggono tre grossi pezzi…

 

Ne posano uno sul tavolo, tolgono la carta stagnola in cui era avvolto ed ecco spuntare un magnifico pezzo di arrosto di maiale, dal profumo che si sparge per tutto il giardino! Pregusto già la prelibatezza che sto per assaggiare.
Prova a tagliare l’arrosto con un coltello, ma si sbriciola appena appoggia la lama; è talmente tenero che… si taglierebbe con un grissino! (cit.)
La carne è saporita e morbida, mi si scioglie in bocca.
Dopo aver gustato e bissato il piatto, cerco subito di capire come è stato preparato e cotto, perché carpirne i segreti e le suggestive ancestrali alchimie è diventato da quel momento per me un mantra da poter recitare ancora e spesso in futuro.

UNO DEGLI ARROSTI PIÙ BUONI CHE IO ABBIA MAI MANGIATO!

Le suggestive ancestrali alchimie della cottura sottoterra

Hanno scavato una buca nel terreno, rivestendo i lati ed il fondo con una lastra di pietra di Luserna. Hanno acceso dentro alla buca un falò con la legna.
Intanto che il fuoco ardeva, hanno preso una coppa di maiale, gli hanno inserito due spicchi d’aglio, l’hanno spalmata di senape e condita con sale grosso, timo, rosmarino e salvia.
Il tutto è stato rivestito da tre strati di carta stagnola (così da evitare che la carne si bruci).
Quando nella buca sono rimaste solo le braci, le hanno tolte, hanno adagiato sulla pietra in fondo gli arrosti e li hanno coperti con la brace tolta.
Hanno ricoperto la brace con uno strato di terra per mantenere il calore e hanno chiuso tutto con una lastra di pietra come coperchio.
L’arrosto rimane in quel forno naturale per circa 6 ore e dopo…
Beh già lo sapete, BUON APPETITO!

Pare che l’arte di cuocere il cibo sottoterra, sia molto antica e diffusa in tutto il mondo, dal “cinghiale a Carraxu” sardo,  alla “Pachamanca”      peruviana, al “Laulau”  hawaiano

Ogni paese ha la sua tradizione!

Mètis

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